Luce di Compassione
L’autunno avanza, e con esso si avvicina il tempo in cui la luce si ritira, trasformandosi in un chiarore più intimo, interiore. È in questo passaggio che arriva San Martino, l’11 novembre, portando con sé un gesto semplice e potente: dividere il proprio mantello con chi ha freddo.
Saint Martin and the Beggar, c. 1375–85 - Jaume Serra - Pere Serra
Secondo la leggenda, Martino era un soldato romano che, in una notte d’inverno del 335, incontrò un mendicante tremante di freddo. Mosso da compassione, tagliò in due il suo mantello e ne donò metà all’uomo. Nella notte, sognò il Cristo rivestito proprio di quella metà. Al suo risveglio, il mantello era di nuovo intero.
Questo sogno trasformò Martino, che poco dopo ricevette il battesimo: la luce esteriore del suo gesto era diventata luce interiore, una fiamma destinata a brillare nel cuore di chi ama.
La tradizione contadina segna questo periodo come l’Estate di San Martino: quei giorni di sole che, quasi per miracolo, tornano a riscaldare la terra prima dell’inverno. È come se il cielo stesso rispondesse al gesto di Martino, restituendo calore là dove è stato donato.
Saint Martin and the Beggar, c. 1375–85 - Jaume Serra - Pere Serra - particolare
Le oche di San Martino, cucinate nei paesi del Nord Europa, richiamano le successive vicende della leggenda che vuole Martino nascondersi tra le oche per non essere nominato vescovo, ma le oche, starnazzando, lo tradirono. Da allora, la loro presenza a tavola simboleggia la verità che si manifesta e la gioia della condivisione.
In molte regioni italiane si preparano biscotti speziati, vino novello, castagne e pane dolce, per ricordare che ogni atto di calore umano nutre anche la terra.
In questo periodo dell’anno l’addormentarsi del mondo della natura, il suo morire per rinascere a primavera diventano una prova per l’animo che è chiamato a risvegliare in sé la propria luce.
Possiamo costruire lanterne di carta, di stoffa, con rami o con vetro colorato.
In molte scuole e piazzette, al calar del sole, possiamo unirci a chi ama fare una passeggiata all’imbrunire, portando la propria luce e cantando.
La lanterna è il simbolo dell’animo che custodisce la luce anche in inverno. Ci ricorda che dopo aver ricevuto la luce del sole estivo, possiamo ravvivarla come fiamma di compassione, gentilezza e coraggio.
In questo gesto, la luce che si fa piccola e personale diventa di nuovo comunitaria: una fiamma che illumina il cuore dell’inverno.
Per celebrare possiamo:
Costruire una lanterna con materiali naturali e accendere una candela al tramonto.
Raccontare la leggenda di San Martino in forma semplice, lasciando che i bambini ne colgano il calore del gesto, senza enfatizzare la morale.
Condividere un pane o un dolce, offrendo un pezzo a qualcuno come segno di cura.
Camminare insieme, cantando, nella luce delle lanterne.